JULIO LE PARC
HE DISCOVERY OF PERCEPTION
13.09-24 16.03-25
Julio Le Parc. La scoperta della percezione. Opere dal 1958 al presente sarà il primo grande evento che lo storico spazio espositivo ospiterà alla sua riapertura. Le opere, tutte realizzate tra il 1958 e il 2024, sono il frutto della continua ricerca di Julio Le Parc sul movimento, il colore, la luce e illustrano in modo emblematico il suo particolare approccio alla creazione e al mondo dell’arte.
Le Parc predilige l’utilizzo di forme geometriche esistenti in modo da attivare visivamente la superficie dell’opera e coinvolgere gli osservatori. L’artista argentino, da sempre impegnato nel sociale, non vuole sottomettersi neppure alla cronologia, infatti, il percorso espositivo mette in dialogo ravvicinato opere realizzate in anni differenti.
Infinite variazioni cromatiche, di forme e di movimenti, invadono le sale del quattrocentesco palazzo.
Dagli anni Settanta Le Parc declina anche lo spettro dei 14 colori in una serie di sculture, gli Ensemble volume-couleur, di cui una nutrita selezione datata 1971-1975 è presente in mostra.
Una sperimentazione, quella sui colori, iniziata nel 1959. L’artista argentino li utilizza puri come fossero un pezzo di arcobaleno che si muove nella continua ricerca di geometrie nuove che coinvolgano lo spettatore ponendolo al centro della scena.
L’attenzione nei confronti del colore lo porterà in maniera organica a lavorare con la luce ed il movimento. È ancora nel 1959, nel fertile clima dei primi anni a Parigi, che Le Parc posiziona luci elettriche in piccole scatole e utilizza prismi o lastre in plexiglas per combinare fasci luminosi colorati.
In mostra sono presenti opere iconiche di questo periodo tra cui esemplari storici come Continuel lumière mobile (1963-2013), Continuel lumière boite n. 3 (1959-1965) e Continuel lumière avec quatre formes en contorsion (1966-2012). Ciascuna di queste opere indaga in modi differenti la relazione tra luce e movimento e induce una varietà di possibili reazioni in chi le incontra. Una ricerca spasmodica che porta l’artista a sperimentare la quarta dimensione nei suoi lavori, generando opere capaci di evocare un’esperienza immersiva per lo spettatore.
Tra le opere più recenti spicca Sphere verte (2016) posta all’ingresso di Palazzo delle Papesse. Un grande corpo sospeso nell’ambiente, una geometria instabile formata da una moltitudine di tessere di plexiglass verde che riflettono la luce creando zone luminose e altre di ombra.
Oltre 60 anni di attività dai lavori geometrici in bianco e nero, alle opere cinetico-luminose, alle sculture, fino agli iconici dipinti, raccontano l’unicità e la vastità di una ricerca tesa a stimolare la percezione e il coinvolgimento degli spettatori.
0 Comment