“E la notte ti vengo a cercare”
dal 6 al 23 luglio
La rassegna di mostre di ArteSiena prosegue nella Galleria Cesare Olmastroni a Palazzo Patrizi(via di Città n. 75) con un appuntamento interamente dedicato agli scatti d’autore di Ennio Petreni che nell’esposizione fotografica “E la notte ti vengo a cercare” restituisce una serie di affascinanti scorci notturni della città. L’artista ha voluto raccontare Siena di notte, non limitandosi a illustrare monumenti, vie e piazze da un punto di vista reportagistico ma andando oltre.
<<L’intento è stato quello di idealizzare la notte della nostra città – spiega Petreni -: l’osservatore è condotto all’interno di un mondo intimo e contemplativo che solo la notte è in grado di restituire, ciascuno accompagnato dal solo rumore dei propri passi>>.
Le immagini sono state realizzate su banco ottico con tecnica analogica su supporto digitale. Petreni ha costruito un percorso fotografico ponderato, in cui <<ogni fotografia è stata pensata prima di scattare>> e niente è lasciato al caso. Come spiega l’artista, le immagini sono in grado di conservare il mondo che cambia e attraverso le ombre e le luci imprigionate dall’obiettivo <<ne potremo conservare traccia perenne nella nostra memoria, così da non aver più paura del tempo che passa, perché noi e quanti verranno dopo di noi, potranno essere sempre in grado di rivedere e rivivere, in un palcoscenico ideale, la nostra città>>.
La mostra a ingresso libero è visitabile dal 6 al 23 luglio dalle 15.30 alle 18.30 e sarà inaugurata proprio il 6 luglio alle ore 17.30.
Ennio Petreni nasce a Siena dove vive e lavora. Ha iniziato molto presto a fotografare. Il padre era un possessore della rolleiflex mitica biottica 6 x 6 tanto in voga negli anni ‘60 e ‘70. Ennio la guardava passando davanti al mobile di sala dove era posta e non capiva per quale magia l’immagine apparisse ribaltata sul vetrino smerigliato di visione. A 12 anni ebbe l’opportunità di poterla provare per la prima volta. Ne rimase folgorato. Il processo era iniziato. Ancora oggi impugna le sue macchine con lo stesso entusiasmo di quel tempo. In tanti anni di professione ha avuto modo di lavorare per enti pubblici e privati. Molte pubblicazioni al suo attivo e molte campagne pubblicitarie ed esposizioni fuori dal suo territorio. Ha sempre prediletto il bianco e nero analogico, in quanto ritiene che possa interpretare al meglio la parte più intima dell’immagine, anche se considera, a livello professionale, che l’analogico e il digitale viaggino su due binari paralleli e non si possa fare una netta distinzione.
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